One Direction: this is us - recensione

Una volta le band nascevano negli scantinati, suonavano per anni dentro locali polverosi e di fronte a una nicchia allargata di amici si facevano le ossa. Il nome nasceva per caso o per gioco, qualche volta era ricercato altre volte succedeva un evento particolare. C’era un iter fatto di sudore e di talento che prima di incontrare una casa discografica doveva saper invecchiare e quando incontrava il grande pubblico era già in ansia per il secondo album. Altri tempi, altri mezzi e altri filtri. Adesso c’è il retweet. Ci sono i fans ancora prima di un album e ci sono i produttori discografici che partecipano ai talent show.
One Direction racconta il successo lampo di una teen band e abbraccia tutto il nuovo mondo della musica. Sarà amato da chi già li conosce, ma poco aggiunge ad uno scetticismo di fondo.

MissKdC

«La televisione crea l'oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi»

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