Anche se lui si fa chiamare Drugo in realtà è Jeffrey
Lebowski. Placido, disincantato e anarchico disoccupato, scambiato con un ricco
magnate per un errore d’identità e coinvolto in un giro di denaro e di
sequestro a causa di un tappeto che “dava tono all’arredamento”.
Ma Drugo non si scompone, ordina un White Russian nella
limousine del suo omonimo e torna a casa fumandosi un ritaglio di spinello.
L’anima è grottesca, ma il retaggio è hippy. La regia di Joel Coen avanza nella
traiettoria di una palla da bowling che usa per i suoi passaggi onirici. Metri
di parquet lucido sono il riparo esistenziale per chi ha dentro gli effetti del
Vietnam. E poi tornei alla presenza di John Turturro. “Arte concettuale” di una
femminista Julianne Moore. Dialoghi che il filo lo perdono e lo riallacciano
dentro un umorismo nichilista.
Il Grande Lebowski ha lo stile delirante della
sopravvivenza e l’aura stoica di chi ne
ha abbastanza. Il pigro è in realtà un saggio che sul comodino ha L'essere e
il nulla di Jean-Paul Sartre. Per tutta risposta a quelli che lo additano
come perdente guarda già oltre, si tiene gli amici e se ne frega.
Passaggi surreali indimenticabili.
Oggi a mezzanotte su Rete 4.
Oggi a mezzanotte su Rete 4.
<<Sai, fortunatamente io rispetto un regime di droghe
piuttosto rigido per mantenere la mente, diciamo, flessibile>>.
Scheda film
Titolo: Il Grande Lebowski (The Big Lebowski)
Regia: Joel Coen
Sceneggiatura: Joel Coen, Ethan Coen
Cast: Jeff
Bridges, John Goodman, Julianne Moore, Steve Buscemi, Philip Seymour Hoffman,
John Turturro, Peter Stormare
Genere: commedia
Durata: 117’
Nazione: Usa
Uscita: 1998.
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