Un Casinò come elisir di vita. Un mondo inverso dove  tutto ciò che la legge non vuole vedere trova ospitalità. Inizia e finisce in un’area psichedelica, tintinnante e alcolizzata di slot machine e tappezzerie sgargianti. Colorato di illusioni dove l’esistenza ruota su una roulette e le puntate prosciugano i sogni.
Tanto alla fine vinciamo sempre noi, dice Asso/De Niro, che in qualunque altro posto sarebbe stato un allibratore, un giocatore d'azzardo, sempre a guardarsi dietro le spalle […] e che invece qui è il signor Rothstein, non solo regolare, ma gestore di un casinò, che è come vendere alla gente sogni in cambio di contanti.

Un film “fico”, affascinante nel suo eccesso di tutto: dalla violenza al decadimento, dalla ricchezza alla rovina. Droga, diamanti e tradimenti entrano in scena con una pioggia di interpreti favolosi. Un infernale ritratto dei sogni di cartone di Las Vegas e della feroce corsa al potere. Luminoso come le insegne che dominano la città dei dannati, che la notte si infuocano e il giorno piangono i peccati. Metafora della vita soprassata dagli affari, la cui unica salvezza sta tra la fortuna e il commiato.
Teso.

<<Quelli come me Las Vegas li ripulisce dai peccati, è come un autolavaggio della moralità, fa per noi quello che Lourdes fa per i gobbi e gli storpi>>.
(Robert De Niro)

Stasera alle 23:35 su Rete 4.