Strange Days per capodanno: recensione breve

Sussurrato da Tricky e adrenalinizzato dagli Skunk Anansie Strange Days segna il Capodanno di Kathryn Bigelow: prima donna a vincere il premio Oscar alla regia con The Hurt Locker nel 2010. 

Direttamente da (e nella) corteccia cerebrale la Bigelow realizza il suo acido e cupo film di fine millennio servendosi del futuristico Dispositivo Superconduttore a Interferenza Quantistica. In soldoni SQUID: droga neuronale che registra gli eventi e le emozioni e le fa rivivere a chiunque ne “abbia bisogno”. Trappola per pubblico, personaggi e trama dentro cui la regista immortala l’omicidio a sangue freddo di un rapper di colore ucciso per mano di due poliziotti bianchi. 
Nel 1995 la razza e la giustizia decretavano il catastrofico epilogo del millennio, cullato in braccio a droghe virtuali e violentato con la furia vocale di Juliette Lewis. Anche se si perde in una love story senza capo né coda Strange Days è l’opera di una regista che impugna la video camera come un fucile e spara colpi quasi mai a salve. Anime dannate come Fiennes e Lewis strutturano la vicenda che brucia lentamente nel talento registico di chi sa essere (ir)realistica ed estetica, coraggiosa e sensibile dentro un infuso distorto di romanticismo. 

È il film di Capodanno per chi detesta il Capodanno.


Scheda film

Titolo: Strange Days
Regia: Kathryn Bigelow
Sceneggiatura: James Cameron e Jay Cocks
Cast: Ralph Fiennes, Angela Bassett, Juliette Lewis, Tom Sizemore, Michael Wincott, Vincent D'Onofrio, Glenn Plummer, Brigitte Bako
Genere: fantascienza
Durata: 145
Distribuzione: Twentieth Century Fox
Nazione: Usa
Uscita: 1995.

MissKdC

«La televisione crea l'oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi»

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