Dopo aver letto il libro nel lontano 2005 scrivevo su Fight Club:
Questo libro non è il sunto di combattimenti sanguinari fini a sé stessi. La storia (schizofrenicamente scritta) è solo un ottimo pretesto che nasconde la ribellione personale a cui, in fondo, tutti abbiamo aspirato o aspiriamo ancora. Echeggia l’atavica ribellione dell’uomo incatenato alla sue leggi. Ti rimbomba in testa il ritmo incontrollabile di una rivolta… al sistema… a te stesso. Fino a far uscire quell’ io che teniamo tanto nascosto, perché ci fa paura, perché non lo sapremmo gestire, perché sarebbe il rifiuto della società moderna. Ma quell’ Io c’è… e ha preso il sopravvento… per fortuna.
230 pagine di nichilismo a profusione, saggezza del combattimento, scrittura affilata di Chuck Palahniuk e tanta, tantissima voglia di distruggere ogni forma civile e morale di ipocrisia.
Tu non sei un delicato e irripetibile fiocco di neve. Tu sei la stessa materia organica deperibile di chiunque altro e noi tutti siamo parte dello stesso cumulo in decomposizione.
(Tyler Durden).
Stasera va in onda il film omonimo di David Fincher - su Rai4 ore 21:10.
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