Si vocifera che Synecdoche, New York, film presentato in concorso al 61° Festival di Cannes (2008), sarà distribuito nelle sale entro il 2014. A confermarlo è la Bim che però allo stesso tempo non dà certezze. In quel “vi terremo aggiornati” resta comunque la speranza di vedere sul grande schermo il primo lavoro da regista di Charlie Kaufman, a cui fanno capo le sceneggiature di Se mi lasci ti cancello di Michel Gondry (premio Oscar), di Essere John Malkovich di Spike Jonze e delle Confessioni di una mente pericolosa di George Clooney. Il film racconta la storia del regista Caden Cotard, interpretato da Phillip Seymour Hoffman, la cui vita professionale e personale va in pezzi, rovinata da una serie di ossessioni, di malanni, dall’abbandono della moglie e dall’opera teatrale che non riesce a concludere.
Dentro il gioco di parole dato dalla sineddoche e da Schenectady: una periferia di New York in cui è ambientata la vicenda, nasce Synecdoche, con cui il regista si concede la libertà di un impianto narrativo che fonde, a partire dalla figura retorica del titolo, tempi, spazi e percezioni. Un intreccio mentale e psicologico che apre le porte anche ad allucinazioni e a visioni estreme, alle quali Kaufman spesso ci ha abituato. Il film cammina quindi sui confini della realtà, nutrendosi di visioni oniriche e sguardi filosofici, per questo le opzioni del (suo) piano esistenziale sono infinite.
Dentro il gioco di parole dato dalla sineddoche e da Schenectady: una periferia di New York in cui è ambientata la vicenda, nasce Synecdoche, con cui il regista si concede la libertà di un impianto narrativo che fonde, a partire dalla figura retorica del titolo, tempi, spazi e percezioni. Un intreccio mentale e psicologico che apre le porte anche ad allucinazioni e a visioni estreme, alle quali Kaufman spesso ci ha abituato. Il film cammina quindi sui confini della realtà, nutrendosi di visioni oniriche e sguardi filosofici, per questo le opzioni del (suo) piano esistenziale sono infinite.
Un estratto:
E’ tutto più complicato di quello che pensi. Vedi solo un decimo di ciò che è vero. Ci sono milioni di fili attaccati a ogni scelta che fai; puoi distruggere la tua vita ogni volta che fai una scelta. Ma forse non lo saprai per vent’anni. E non riuscirai mai a risalire indietro alla fonte. E hai solo una possibilità da giocarti. Prova solo a capire il tuo divorzio. E dicono che non esiste il fato, ma esiste: è ciò che tu crei. Anche se il mondo va avanti per una frazione di una frazione di secondo. La maggior parte del tempo lo passi da morto o prima di nascere. Ma mentre sei vivo, aspetti invano, sprecando anni, una telefonata o una lettera o uno sguardo da qualcuno o qualcosa che aggiusti tutto. E non arriva mai oppure sembra che arrivi ma non lo fa per davvero. E così spendi il tuo tempo in vaghi rimpianti o più vaghe speranze perché giunga qualcosa di buono. Qualcosa che ti faccia sentire connesso, che ti faccia sentire completo, che ti faccia sentire amato. È la verità è che sono così arrabbiato e la verità è che sono così triste, cazzo, e la verità è che ho sofferto, cazzo, per un cazzo di tempo lunghissimo, per quello stesso tempo in cui ho fatto finta di essere ok, giusto per andare avanti, giusto per, non so perché, forse perché nessuno vuole sapere della mia tristezza, perché hanno la loro e la loro è troppo opprimente per permettere di starmi a sentire o di curarsi di me. Be’, vaffanculo tutti. Amen.
Scheda film
Titolo: Synecdoche, New York
Regia: Charlie Kaufman
Sceneggiatura: Charlie Kaufman
Cast: Phillip Seymour Hoffman, Catherine Keener, Michelle Williams, Samantha Morton, Jennifer Jason Leigh, Hope Davis
Musiche: Jon Brion
Genere: drammatico
Durata: 124’
Produzione: ---
Distribuzione: Bim
Nazione: Usa
Uscita Italia: in attesa.
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