Ci sono tantissimi motivi per guardare Eyes Wide Shut. Ad esempio: la maestria di chi lo dirige, l’ambiguità di chi lo interpreta, la trama sospesa tra il sogno e la realtà , una delle conclusioni meglio riuscite del 1999. Tuttavia su questi lidi, quando si pensa all’ultimo lavoro di Kubrick, si annovera la ben precisa scena che riguarda la confessione di Alice nei confronti dell’ignaro marito William. Meno di cinque minuti che sgretolano come diamanti convinzioni e passati, che fanno fluttuare parole nell’aria come lame, che guardano, trafiggono e sfidano ogni presenza capace ancora di ascoltare. C’è una perdizione nell’espressione scioccata e scolpita di Cruise che non ha paragoni, fissa la moglie incredulo, muto e sconvolto, mentre quest’ultima, candida e astiosa, gli racconta un mancato tradimento.
È il nucleo del film, è la rivelazione della sua natura femminile, è la firma di chi da quel momento in poi lambisce la nostra coscienza. Anzi Eyes Wide Shut ci gioca, l’attrae in sciarade abbaglianti e in verità sadiche, la nutre di maschere e la sconvolge coi segreti. Tutto in mezzo a un incedere psicanalitico inciso sul confine tra trance e realtà . Oltre la cinepresa, a spiarci e a interrogarci, a metterci in contatto col desiderio. Sarà anche cinema, ma dietro c’è un chirurgo.
È il nucleo del film, è la rivelazione della sua natura femminile, è la firma di chi da quel momento in poi lambisce la nostra coscienza. Anzi Eyes Wide Shut ci gioca, l’attrae in sciarade abbaglianti e in verità sadiche, la nutre di maschere e la sconvolge coi segreti. Tutto in mezzo a un incedere psicanalitico inciso sul confine tra trance e realtà . Oltre la cinepresa, a spiarci e a interrogarci, a metterci in contatto col desiderio. Sarà anche cinema, ma dietro c’è un chirurgo.
Stasera ore 21:00 su Iris (canale 22).
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