The Neon Demon: recensione

Rassegniamoci: la bellezza consumerà le nostre anime, seppellirà le ossa e dopo sputerà i nostri occhi sopra moquette altolocate; o almeno così sarà per Nicolas Winding Refn. Fedele come non mai al suo cinema sanguinolento sfoggia in The Neon Demon la propria conturbante visione del bello.
Tutto servito sotto una patina di lustrini, sfacciata, scintillante, effimera, dilatata  in sequenze che sono esse stesse forme d’arte. Refn e la moda, la violenza, la purezza, Refn che da questo incontro realizza l’abisso di un narcisismo patologico che fagocita psiche e carne (anche in senso letterale). The Neon Demon non è solo una storia, è l'anima nera di ciò che tratta. Regno dell’immagine ad ogni costo, di una realtà ammaliante e infida, dell'ipnosi elettronica che le dà voce, dimora di personaggi-fantasmi e niente a scalfire l'immorale. Il peso dell'umanità è relativo dinanzi alla non-vita, a qualsivoglia fatto di ascesa o di discesa negli inferi. Il proposito è divinizzare la forma, simboleggiare l'atto, cannibalizzare il concetto. Non a caso le marionette di Refn sono custodi di coscienze disturbate, presenti solo a se stesse come icone anonime e perverse, bellissime e pericolose; figurine che rimarcano la luce in fondo al tunnel... “La bellezza non è tutto, è l'unica cosa”, anche se patisce la fame e muore di gelosia.
Così guardiamo il marcio che ci ammicca, che riconosce il suo potere e ci abbindola con un’occhiata. Un mondo facile da immaginare nelle dinamiche, difficile da comprendere nelle sue aspirazioni. Perché se il successo è un servizio fotografico allora la cartolina di Refn mutua la realtà e, soprattutto, amplifica lo sconcerto con un incanto cinico visivamente impeccabile.
Triangolazioni del sé, specchi che riflettono i volti più sinistri del male, simmetrie,  primi piani in rappresentanza dei più subdoli retroscena. Il regista non pone limiti alla fotografia del disumano, e forse si diverte pure, urtando gli animi più suscettibili con azioni sfrenate, semi comiche e disgustose. Da scene di sesso necrofilo a urla fuori campo, dal selvaggio al drammatico, senza eccezione alcuna tra pseudo innocenti e feroci arriviste. L’unica presenza che mette in dubbio questa dimensione di oro plastico è spazzata via impietosamente da una élite che non autorizza interferenze, rifiuti o difetti. Il Neon Demon illumina lo scheletro di cui è fatto l’ego, lo intossica di luci, ostentando esistenze di videoclip e anestetizzandoci con la sua apoteosi musicale.
L’agnizione di Jesse e l’impianto che la sovrasta potrebbero  riassumersi in pochi minuti, ma, infischiandosene del buonsenso e della decenza, Refn tira fuori quasi due ore di  furbissimo glamour. Perché è di questo che parla ed è questo che ci disturba, e se ci ha disturbato abbastanza vuol dire che la sua sfilata ha raggiunto lo scopo.

Scheda film

Titolo: The Neon Demon
Regia: Nicolas Winding Refn
Sceneggiatura: Nicolas Winding Refn
Cast: Elle Fanning, Karl Glusman, Jena Malone, Bella Heathcote, Abbey Lee, Christina Hendricks, Keanu Reeves, Desmond Harrington, Alessandro Nivola
Musiche: Cliff Martinez
Genere: thriller, horror
Durata: ‘110
Produzione: Space Rocket Nation, Vendian Entertainment, Bold Films
Distribuzione: Koch Media
Nazione: USA, Francia, Danimarca
Uscita: 8 giugno 2016
Presentato in concorso al Festival di Cannes 2016.

MissKdC

«La televisione crea l'oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi»

2 commenti:

  1. trovo questo blog per caso e per caso scopro davvero una buona recensione di questo film. ottima lettura.

    F.

    RispondiElimina

Quotes & Frames